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    limiti delle stazioni forestali in provincia di Trento

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    Il tematismo, a tipologia poligonale, rappresenta le aree coperte da ghiacciai ricadenti nel territorio provinciale. Le informazioni raccolte fanno riferimento a riprese aerofotogrammetriche realizzate nel settembre del 2003 e comprendono i corpi glaciali con superficie superiore ad un ettaro (1 ha)

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    Il procedimento di verifica di assoggettabilità è attivato allo scopo di valutare se un progetto può avere un impatto significativo e negativo sull'ambiente e se pertanto dev'essere assoggettato al procedimento di VIA. La procedura di verifica si applica a tre casi, illustrati qui a fianco e descritti di seguito: nel caso di nuovi progetti di opere, impianti o interventi, le cui dimensioni superano quelle fissate dall'allegato IV della parte II del d. lgs. n. 152/2006; per progetti di modifica o ampliamento di opere, impianti o interventi che presentano soglie dimensionali al di sotto di quelle indicate dall'allegato IV della parte II del d. lgs. n. 152/2006 nel rispetto dei criteri definiti dal d.m. n. 52/2015; nel caso di progetti di modifica o ampliamento sostanziali di opere, impianti o interventi già autorizzati o realizzati o in fase di realizzazione indipendentemente dalle soglie dimensionali previste dall'allegato III e IV della parte II del d. lgs. n. 152/2006, accertata dal Servizio la significatività dell'impatto. Nel caso in cui le opere dovessero ricadere, anche parzialmente, all'interno di aree geografiche sensibili, le soglie dimensionali previste dall'allegato IV sono ridotte del 50%. La procedura ha rilevanza pubblica e chiunque può prendere visione della documentazione e presentare proprie osservazioni scritte. La procedura di verifica si conclude con l'adozione di una determinazione da parte del Dirigente del Servizio Autorizzazioni e valutazioni ambientali con cui viene definita l'assoggettabilità o meno alla procedura di VIA. La procedura di verifica è obbligatoria, nei casi previsti dalla norma, salvo che il proponente, rilevando autonomamente che il progetto presenta rilevanti interferenze con le componenti ambientali, non attivi direttamente la procedura di VIA.

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    La valutazione dell'impatto ambientale (VIA) individua, descrive e valuta gli effetti dei progetti sull'ambiente e considera i seguenti fattori e le loro interazioni: - l'uomo, la fauna, la flora; - il suolo, l'acqua, l'aria, il clima; - i beni materiali, il paesaggio e il patrimonio culturale. Lo sviluppo della procedura della VIA con i suoi contenuti tecnici, scientifici ed amministrativi ha varie motivazioni che si possono riassumere sinteticamente nelle seguenti azioni tendenti a: - proteggere la salute umana, di contribuire con un migliore ambiente alla qualità della vita, di provvedere al mantenimento delle specie e di conservare la capacità di riproduzione dell'ecosistema, in quanto risorsa essenziale alla vita; - promuovere e facilitare informazione e consultazione di amministratori, associazioni, cittadini interessati alla realizzazione delle opere proposte ed alle loro ripercussioni ambientali; - partecipazione del pubblico alle procedure decisionali; - introdurre esplicitamente i fattori ambientali tra le componenti delle decisioni attraverso una stima degli effetti che richiedono di essere apprezzati e quantificati con prudenza ed attenzione; - accrescere le conoscenze sugli effetti diretti ed indiretti di qualsiasi rilevanza spaziale e temporale, semplici e cumulati, delle opere pubbliche e private; - unificare e semplificare le procedure autorizzative con lo scopo di accrescere l'efficacia organizzativa dell'amministrazione pubblica; - valutare preventivamente e ridurre l'impatto energetico e sul clima dei progetti; - promuovere l'uso di risorse rinnovabili ed ottimizzare il riciclaggio di risorse esauribili; - garantire l'uso plurimo di risorse a lungo termine. Tutte le fasi del procedimento di VIA sono pubbliche e vengono in ogni caso messe a disposizione tutte le informazioni riguardanti il progetto, lo studio di impatto ambientale, i pareri espressi dai diversi settori della Provincia e dalle altre amministrazioni coinvolte e le osservazioni avanzate dal pubblico e le relative controdeduzioni. Il giudizio finale di compatibilità ambientale è operato dalla Giunta provinciale sulla base del risultato della conferenza dei servizi in cui sono acquisiti tutti i provvedimenti, le valutazioni tecniche e i pareri necessari per l'assunzione della decisione finale sul progetto definitivo.

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    Boschi di protezione da caduta massi della provincia di Trento. Individua la protezione diretta (tipo=D), la potenziale (tipo=P) e la residuale (tipo=R)

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    Il tematismo, a tipologia poligonale, rappresenta le aree coperte da ghiacciai ricadenti nel territorio provinciale. Le informazioni raccolte fanno riferimento a riprese aerofotogrammetriche realizzate nel settembre del 2015 e comprendono i corpi glaciali con superficie superiore ad un ettaro (1 ha)

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    Aree forestali schiantate in seguito alla tempesta VAIA.

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    E108_P_PUP deriva dall'unione di due temi del PUP: Rupi boscate e Aree rocciose, effettuata in occasione dell' adeguamento alla Legenda Standard per gli strumenti di pianificazione territoriale ed è uno dei tematismi costituenti il Piano Urbanistico Provinciale istituito con Legge provinciale n°8 del 27 maggio 2008 entrata in vigore il 26 giugno 2008 - Dato suscettibile di aggiornamenti rispetto alla Adozione finale del PUP (vedi genealogia).

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    A seguito dell'entrata in vigore del Piano Urbanistico Provinciale (P.U.P.), approvato con la L.P. 27 maggio 2008, n. 5 e dell'applicazione dell'articolo 21 delle sue norme di attuazione, in relazione alla tutela delle risorse idriche destinate al consumo umano, è stata approntata la Carta delle Risorse Idriche. Con Delibera di G.P. n° 2248 del 5 settembre 2008 è stata pertanto approvata la Carta delle Risorse Idriche che individua le sorgenti, i pozzi e le acque superficiali utilizzate a scopo potabile con qualsiasi portata comprese le sorgenti di acque minerali attualmente in concessione nonché le sorgenti ritenute strategiche per le peculiari caratteristiche di qualità, quantità e vulnerabilità, ancorché non sfruttate per uso umano, che potrebbero costituire riserve future. La Carta delle Risorse Idriche copre a scala 1:10.000 l'intero Trentino ed individua le seguenti aree di salvaguardia: a) zone di tutela assoluta; b) zone di rispetto idrogeologico; c) zone di protezione.

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    A seguito dell'entrata in vigore del Piano Urbanistico Provinciale (P.U.P.), approvato con la L.P. 27 maggio 2008, n. 5 e dell'applicazione dell'articolo 21 delle sue norme di attuazione, in relazione alla tutela delle risorse idriche destinate al consumo umano, è stata approntata la Carta delle Risorse Idriche. Con Delibera di G.P. n° 2248 del 5 settembre 2008 è stata pertanto approvata la Carta delle Risorse Idriche che individua le sorgenti, i pozzi e le acque superficiali utilizzate a scopo potabile con qualsiasi portata comprese le sorgenti di acque minerali attualmente in concessione nonché le sorgenti ritenute strategiche per le peculiari caratteristiche di qualità, quantità e vulnerabilità, ancorché non sfruttate per uso umano, che potrebbero costituire riserve future. La Carta delle Risorse Idriche copre a scala 1:10.000 l'intero Trentino ed individua le seguenti aree di salvaguardia: a) zone di tutela assoluta; b) zone di rispetto idrogeologico; c) zone di protezione.